Open Papyrus Jazz Festival

Edizione 41


MUSICA CHE DANZA...

PAROLE CHE RACCONTANO



 

 
La responsabilità di organizzare una manifestazione culturale, non un festival jazz, non più, visto che da anni l’inserimento di danza, letteratura, pittura e fotografia si sono lentamente fuse in un unico corpo cercando, tentando, di essere un’unica esperienza di reali contaminazioni.
Responsabilità che, appunto, non sta – né è mai stata – nella scelta dei nomi ma nel rischio di quel crinale che, negli ultimi 20 anni, ha portato la cultura ad abdicare al suo ruolo di divulgazione e soprattutto di conoscenza verso il mero e, se posso, becero “intrattenimento”.
Non c’è nulla di male nell’intrattenere, ma la cultura ha, appunto, una responsabilità “diversa” da cui non si può sfuggire; certo è più rischioso, pericoloso, ma quello deve essere il ruolo di un operatore culturale. Come diceva Giorgio Gaslini, deve “lasciare tracce”, mettere il pubblico nelle condizioni di pensare, di portare a casa una riflessione legata a una emozione: se non si riesce a produrre questo, si è fallito. Non muore nessuno, certo; ormai c’è anche chi crede che uno spettacolo sia il “non pensare”, il distrarsi... ma la leggerezza non è il l’opposto di pesantezza, al contrario: dove si pensa non si può non considerare quell’esperienza “liberatoria” come importante per sé, ma credo anche per la comunità con cui la si condivide.
Queste parole potrebbero far credere a una operazione intellettualoide che, non solo evitiamo con molta attenzione, ma che non vogliamo, perché per noi il pericolo è il populismo. Un festival, invece, deve essere “popolare”, che è cosa ben diversa; deve appartenere a chi vi partecipa, sia artista sia pubblico: quando ciò accade significa che hai compiuto il tuo piccolo ma importante miracolo.


Massimo Barbiero
Ivrea Jazz Club - Music Studio

“Il jazz ti insegna a rispettare te stesso: se ti rispetti capisci di avere obiettivi e pensieri e capisci che anche gli altri ne hanno, probabilmente diversi dai tuoi.”  
Wynton Marsalis



Venerdì 3 settembre
ore 18.00 - Sala S.Marta
Flavio Caprera presenta il libro: 
“Franco D’Andrea: un ritratto”
Coordina Davide Gamba
In collaborazione con libreria Mondadori
ore 18.30 - Sala S.Marta, degustazione
Aperitivo a cura enoteca Vino e Dintorni
ore 19.00 - Sala S.Marta, concerto
Daniele Di Bonaventura - 
Daniele Di Bonaventura: bandaneon
Manuel Tratoris: pianoforte
ore 21.15 - Cortile Museo Garda, concerto
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà al Teatro Giacosa
Jelly Roll
the music of Jelly Roll Morton
Helga Plankensteiner: baritone saxophone, vocals
Achille Succi: bass clarinet
Glauco Benedetti: tuba
Michael Lösch: piano
Marco Soldà: drums
ore 22.15 - Cortile Museo Garda, concerto
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà al Teatro Giacosa
Ralph Towner
Ralph Towner: chitarra


Sabato 4 settembre
ore 18.00 - Sala S.Marta, presentazione
Storytelling con Luca Bragalini
Dalla Scala a Harlem 
I sogni sinfonici di Duke Ellington

Coordina Davide Gamba
In collaborazione con libreria Mondadori
ore 18.30 - Sala S.Marta, degustazione
Aperitivo a cura di Consorzio Vini Canavese
ore 19.00 - Sala S.Marta, concerto
Jazz Fantasy
Norbert Dalsass: basso
Roman Hinteregger: batteria
Michele Giro: pianoforte
Aperitivo a cura di enoteca Vino e Dintorni
 

ore 21.15 - Cortile Museo Garda
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà al Teatro Giacosa
The last coat of Pink
Non è semplice suonare una vastità, ma la si può far suonare
"I Pink Floyd.... spazi immensi pieni di suoni interminabili.
Sentieri dove la percorribililità lineare è solo un'illusione ottica generata da un'alterata percezione dei vuoti.
Distese colme di papaveri mossi dal vento, fiori i cui pistilli risuonano diversamente a seconda della sua direzione.
Non è semplice suonare una vastità, ma la si può far suonare.
Per il vento si può soffiare.
Per l'illusione ci sono i sogni.
Per i vuoti c'è la musica, quella che suona ciò che non esiste.
Quella dei Pink Floyd.
"The Last Coat Of Pink" è il pistillo di uno di quei fiori, il più delicato e fragile, mosso dal vento." (Kathya West)

Kathya West: voce 
Alberto Dipace: pianoforte 
Danilo Gallo: contrabbasso 


ore 22.00 - Cortile Museo Garda
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà al Teatro Giacosa
Laura Conti e Maurizio Verna
Canti popolari del Piemonte e del Canavese

Nelle aie assolate i nostri vecchi usavano ripararsi all’ombra vivace e cangiante della vite o a quella variegata del nocciolo. Spesso accompagnati da un buon bicchiere di vino si riposavano e, se d’umore lieto, cantavano.

Con la nostra musica intendiamo salvaguardare la nostra tradizione, che è parte importante della nostra cultura, e rendere omaggio a coloro che, prima di noi, hanno dedicato vita ed amore a quest’opera.

Laura Conti: voce

Maurizio Verna: chitarra classica 10 corde, chitarra acustica

Domenica 5 settembre
ore 18.00 - Museo Garda, Special Project
Ingresso gratuito - Prenotazione obbligatoria tel. 0125 410512
Tre coreografie sulle 
musiche del cd “Woland” 

Coreografie:
Giulia Ceolin, Francesca Galardi, Cristina Ruberto
in collaborazione con le scuole di danza: 
Baobab - Arabesque - Accademia Danza e Spettacolo
Progetto che intende dare continuità 
alla presenza, presso il Museo Garda, 
di una performance di musica e danza. 

Inoltre:
- Esposizione in tutti i negozi di Ivrea delle foto degli ultimi festival
- Installazioni d’arte a cura di ARTE IN FUGA

Ingresso:  € 15,00 Abbonamento: € 25,00

 

I luoghi:
Teatro Giacosa piazza Teatro 1, Ivrea
Sala S.Marta  piazza Santa Marta, Ivrea
Museo Garda piazza Ottinetti, Ivrea


Direzione Artistica: Ivrea Jazz Club/ Music Studio
La manifestazione è organizzata da Ivrea Jazz Club e Music Studio.


Con il Patrocinio e  il Contributo del Comune di Ivrea



Prevendite presso: 
Associazione “Il Contato” - Piazza Ferruccio Nazionale 12 - Ivrea - Tel. 0125 641.161
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 16.30
Music Studio - Tel. 0125 40450 - informazioni@music-studio.it

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